IL PIEMONTE E…LA QUOTA NEVE

 

Siamo a fine novembre e, da questo periodo fino alla fine di marzo, all’approssimarsi di una perturbazione scatta il toto-neve. C’è chi lòa vede in pianura, chi la prevede solo dai 500 metri e poi, colui che ha manie di grandezza (o forse di altezza) e la vede oltre i 1000 metri.

Naturalmente non tutte le Alpi vedono una quota neve uniforme e anche in ogni regione ci sono spesso delle sostanziali differenze; analizzando il Piemonte, si scopre che la quota neve è circa 500 metri più in basso sul cuneese rispetto alla val Formazza e all’Ossola tanto per far un paio di esempi.

Ma dicevamo del cuneese: con quali correnti questa zona vede maggiori probabilità di eventi nevosi? Sembra strano ma con lo scirocco. Questo è dovuto al fatto che lo scirocco non riesce a penetrare in Val Padana e arrivare fino al cuneese, per cui questa provincia rimane sempre ai margini di questo vento, senza essere risparmiata dalle precipitazioni. Con lo scirocco le termiche in quota naturalmente subiscono un rialzo, per via dell’aria di matrice subtropicale in arrivo con queste correnti, ma come detto prima il basso Piemonte rimane ai ripari.

Supponiamo di avere a quota 1500 metri 5 gradi. La logica suggerirebbe nevicate oltre i 2000 metri, ma un osservatore attento non può non notare come le vallate strette trattengano bene il poco freddo presente in loco, per cui può tranquillamente nevicare fino ai 1200 metri pur senza accumuli degni di nota.

Se a 1500 metri abbiamo 3 gradi, invece, è praticamente assicurata la neve a 800 metri, sempre per il discorso fatto in precedenza, mentre se si hanno (sempre a 1500 metri) 1-2 gradi è possibile che in caso di precipitazioni più intense i fiocchi si spingano fino in pianura, interessando Cuneo e più marginalmente le città di Alba e Asti.

In conclusione, quando si parla di quota neve, il cuneese dovrebbe essere considerato sempre a parte, perché è veramente una zona più unica che rara, sempre pronta ai miracoli in caso di scirocco. A riguardo ecco alcuni esempi di “nevicate impreviste” che hanno interessato il basso Piemonte:

 

27 aprile 2009 – Con la +5 nevicò sulla pianura cuneese e ad Aosta, dopo l’alluvione.                     

 

2 gennaio 2012 – Dopo una giornata uggiosa nel pomeriggio inizia a nevicare su tutto il basso Piemonte con accumuli di 1-2 cm già a 300 metri, in quota c’era la +2

 

10 novembre 2012 – Mentre sul resto dell’arco Alpino pioveva fino a 2000 metri, il cuneese tra pomeriggio e sera vede la neve a partire dai  1200 metri, in quota avevamo una +3

 

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