EVENTI PARTICOLARMENTE PIOVOSI
DEGLI ULTIMI ANNI SUL PIEMONTE parte 1
Ecco una rassegna dei principali fenomeni piovosi avvenuti durante
gli ultimi anni sul Piemonte con annesse spiegazioni e carte meteo.
Parlando di periodi molto piovosi recenti non si può non parlare
dell’evento alluvionale avvenuto tra il
4 e il 6 Novembre 1994.
Durante la prima decade di novembre la circolazione atmosferica in
Europa era divisa in due:
sull’Europa occidentale (penisola iberica, Francia, Gran Bretagna)
un nucleo freddo staccatosi dal vortice polare portava temperature sotto la
media, con la +4 a 850 hpa costantemente
su Londra durante l’episodio, e anche delle piogge con neve a quote
relativamente basse in montagna.
Sull’Europa orientale, invece
risaliva aria calda spinta dall’anticiclone Nord Africano che opponeva una
resistenza alla bassa pressione franco iberica. Su alcune zone della Grecia e
dei Balcani, durante quei giorni si assistette a temperature estive con la +
Un’immagine della
suddivisione est-ovest sull’Europa notare la +
A separare le
due strutture c’erano delle forti correnti dai quadranti meridionali le quali, provenendo
dal Nord Africa erano alquanto miti ma anche molto instabili perchè erano
figlie della depressione anglo Iberica e attraversando il Mediterraneo si
umidificavano.
Nel corso di
venerdì 4 novembre, le correnti si dispongono sul Piemonte da SE in quota e da
NE al suolo e questo comporta un grande apporto di umidità sui contrafforti
alpini (per via dello stau delle correnti in quota) ma anche di quelli
appenninici (il NE al suolo). Questo fenomeno prosegue inalterato anche durante
la giornata di sabato 5, la quale risulterà la più piovosa dell’evento e anche
la più tragica per le condizioni dei fiumi e dei torrenti piemontesi già gonfi
dalle piogge del 20-21 ottobre. Per di più la quota delle nevicate con quelle
correnti meridionali si era disposta intorno ai 2800-
Durante la sera
del 5 Novembre molti fiumi e torrenti piemontesi esondano, tra questi i più
temuti sono stati: Belbo, Tanaro, Tinella, Stura di Demonte solo per citarne
alcuni, ma anche molti corsi del nord della Regione come Po, Dora Riparia,
Baltea e Sesia non hanno scherzato. Il Belbo raggiunse a Santo Stefano Belbo
una portata superiore ai 1300 mc/s a fronte dei 5 normali per questo torrente.
Il Tanaro raggiunse durante il suo percorso la portata di 5000 mc/s nei pressi
della foce a fronte dei 130 normali.
Alcuni fiumi del nord Piemonte si innalzarono parecchio, il Sesia raggiunse una portata di 6000 mc/s a
fronte dei 70 normali. Il Po invece fu quello che subì meno le conseguenze,
raggiungendo i 5000 mc/s di portata a Torino a fronte dei 100 normali.
All’alba di
domenica 6 Novembre una scia di danni colpiva il Piemonte in particolare il sud
della Regione in cui si contavano anche alcune vittime.
Le piogge
intanto continuano anche nella giornata di domenica ma più attenuate e
discontinue specie nella seconda parte del giorno; proprio tale discontinuità
permetteva alla grande piena di defluire senza fare ulteriori danni.
L’inizio della
nuova settimana esordiva con cielo ancora coperto sulla Regione. I danni si
contavano ancora da monte a valle di ogni corso d’acqua, i più rilevanti
impegnavano, come su citato, la parte meridionale del Piemonte. I corsi d’acqua
più coinvolti erano il Tanaro che allagò molte città e paesi da monte a valle del suo corso tra
cui Alba, Asti e Alessandria solo per citarne alcune; il Belbo che allagò Santo Stefano Belbo,
Canelli e in parte Nizza Monferrato, la Bormida che allagò molte zone di
pianura dell’Alessandrino e il Borbore che allagò la zona di San Damiano
d’Asti.
La piena di
tutti questi fiumi e torrenti minori nel corso di domenica 6 si riversava nel
Po, il quale però riuscì a reggere abbastanza in territorio piemontese anche
grazie alle opere di bonifica del suo letto.
L’alluvione in
Piemonte del Novembre 1994 si può archiviare durante il fine settimana del
12-13 quando l’ultima onda di piena del Po si gettava nel Mare Adriatico senza
generare ulteriori danni.
Una carta meteo
del 13 novembre 1994, ad alluvione passata, con l’alta pressione delle Azzorre
a spingere verso l’Italia
Per tornare indietro fare click qui